04/02/00 I Papi e gli Anni Santi (1300-2000), emessi in foglietto

 

BF23  1203
Foglietto - I Papi e gli Anni Santi 1300-2000 (Terza Emissione)
Tipo: Foglietto
Numero valori: 1+1 chiudilettera
Autore: Irio Ottavio Fantini
Valore facciale: Lire 2000
Formato francobollo: 35x35 mm.
Dentellatura: 13 3/4 
Dimensioni del foglietto: 137 x 103 mm.
Tipo di stampa: Offset
Stamperia: Bundesdruckerei (Germania)
Valore facciale: Lire 2000
Tiratura: 200.000 esemplari
Pontificato: GIOVANNI PAOLO II
Tematiche: Soggetti religiosi
Data emissione: 4/2/2000


 

Si avvia a conclusione questa magnifica galleria di ritratti e stemmi, opera del Maestro Irio Ottavio Fantini, attraverso la quale abbiamo percorso sette secoli di storia e di fede.

In questa ultima emissione, si è voluto ritrarre secondo la stessa impostazione grafica gli ultimi nove Papi "giubilari", salvo poi rendere omaggio a Sua Santità Giovanni Paolo II con l’emissione di un foglietto speciale che è sembrata giusta conclusione di una collezione filatelica veramente unica.

Si riparte quindi dall’Anno Santo del 1750, celebrato da Benedetto XIV: invero, bisogna rendere particolare omaggio a questo Pontefice, che profuse grande impegno e pietà nella preparazione del giubileo, sia dal punto di vista spirituale che da quello organizzativo e protocollare. L’affluenza di pellegrini da tutto il mondo fu notevole, la preparazione spirituale fu affidata direttamente dal Papa ai più celebri predicatori dell’epoca, ed importante fu lo spirito ecumenico, poiché Benedetto XIV si rivolse anche ad eretici e scismatici, perché l’Anno Santo fosse di riconciliazione per tutti.

Il Giubileo del 1775 fu indetto da Clemente XIV ma inaugurato, celebrato e chiuso da Pio VI. Siamo negli anni dell’illuminismo, con le grandi potenze europee governate da "despoti illuminati", spesso in lotta con la Chiesa: forse anche per un certo clima di avversità nei confronti della religione, la presenza di pellegrini fu inferiore alle aspettative. Si apriva comunque una fase storica pregna di tensioni e stravolgimenti, che sarebbero culminati con la Rivoluzione Francese del 1789.

In seguito alla morte di Pio VI, avvenuta in esilio in Francia, nel 1799, ci fu l’elezione di Pio VII, ma le condizioni socio-politiche non permisero la celebrazione del Giubileo del 1800. Si passa quindi a ricordare l’Anno Santo del 1825, celebrato da Leone XII. Questo Giubileo si svolse in un clima storico di piena "restaurazione", in seguito alla caduta di Napoleone ed al Congresso di Vienna del 1815. Fu questo un Giubileo abbastanza "morigerato": il Papa pretese la chiusura di osterie e luoghi di divertimento, riaffermò l’obbligo del digiuno e della castità; egli stesso diede esempio di grande devozione ed umiltà: visitò le Chiese a piedi nudi più volte, promosse processioni, visitò ospedali e confraternite di carità. Inoltre, si adoperò con successo affinché la Basilica di San Paolo, distrutta da un tremendo incendio nel Luglio 1823, fosse rapidamente ricostruita.

Pio IX, eletto nel 1846, non poté celebrare l’Anno Santo del 1850 perché costretto a fuggire da Roma in seguito agli eventi politici del 1848-1849: con la proclamazione della Repubblica Romana, venne infatti decretata la fine del potere temporale dei Papi. Pur se l’esperienza della Repubblica Romana non durò che 138 giorni, tuttavia le condizioni generali politico-religiose non erano tali da consentire la celebrazione di un Giubileo. Fu lo stesso Pio IX, il cui Pontificato fu il più lungo della storia (32 anni), che indisse e celebrò l’Anno Santo del 1875. Roma era ormai da un lustro la Capitale del Regno d’Italia, ma il Papa non si rassegnò mai a questa nuova situazione; l’Anno Santo fu inaugurato alla sola presenza del clero, e senza la rituale apertura delle Porte Sante. Le visite a Roma durante questo Giubileo ebbero più il carattere di omaggio al Papa che di pellegrinaggio.

Leone XIII indisse e celebrò l’Anno Santo del 1900, con ritrovata solennità; autore di ben 51 Encicliche (tra le quali la notissima Rerum Novarum sulla condizione degli operai) il novantenne Pontefice, pur ritenendosi sempre "prigioniero", avviò la Chiesa verso l’uscita dall’isolamento ed il ritorno al ruolo magistrale. Nel mese di Luglio, l’assassinio del Re d’Italia Umberto I confermò la Chiesa vicina all’Italia nel dolore. L’afflusso di pellegrini fu notevole, favorito anche da un nuovo mezzo avveniristico: il treno.

Pio XI indisse il Giubileo del 1925 con tre obiettivi: la pace nel mondo, l’unione dei fratelli separati e la sistemazione della Terra Santa. Era questo il primo anno Santo dopo i furiosi eventi bellici della Prima Guerra Mondiale; fu pure il primo Anno Santo che vide la partecipazione di pellegrini provenienti da paesi lontani, che arrivarono con l’aeroplano.

Ancora un Anno Santo che seguiva di qualche anno la fine di una Guerra Mondiale, la Seconda: Papa Pio XII invitò i Governanti del mondo ad usare clemenza, e molti Paesi concessero indulti ed amnistie. Grande fu la partecipazione popolare, quando nuove prospettive di pace e prosperità si aprivano alle genti; tuttavia, il Papa non mancò di ricordare i credenti che, nel mondo, ancora soffrivano per le privazioni, la mancanza di libertà religiosa ed i silenzi imposti: coronamento e momento culminante dell’Anno 1950 fu la proclamazione del Dogma dell’Assunzione della Vergine Maria in Cielo. Alla chiusura del Giubileo, Pio XII annunciò il ritrovamento della Tomba di Pietro, sopra la quale si innalza la Cupola di Michelangelo.

Veniamo poi al Giubileo del 1975, celebrato da Paolo VI, detto del rinnovamento e della riconciliazione; inserendosi sul percorso del Concilio Vaticano II, Paolo VI colse l’occasione per celebrare un Anno Santo ecumenico, di ampio respiro, di grande afflato religioso, culturale, spirituale e morale. Circa 10 milioni di pellegrini visitarono la Città Eterna, ma questo fu il primo Anno Santo dell’era della televisione. Si tennero Congressi importanti per la Chiesa e per il mondo, e grande spirito di umiltà mostrò il Pontefice, baciando il piede del Metropolita di Costantinopoli.

Si giunge infine all’Anno Santo del 2000, la cui storia stiamo scrivendo, guidati da Sua Santità Giovanni Paolo II.